domenica 17 aprile 2016

LE MIE AVVENTURE - 40 giorni in India, tra studio e relax - QUINTA PARTE

LE MIE AVVENTURE 
40 giorni in India, tra studio e relax


QUINTA PARTE

Eccomi dunque, pronto a passare una settimana in libertá disperso nella realtá indiana nord-occidentale.


Il problema é stato trovare un albergo decente con wi-fi in stanza, perché in base ai commenti dei vari siti, quelli sotto ai 100 euro al giorno avevano tutti qualche problema e valutazioni pessime...ma uno a Baga (nord di Panjim) mi ispirava fiducia, quindi avevo prenotato giá qualche giorno prima per evitare di fare le cose all'ultimo minuto...
Per sicurezza, il giorno precedente al mio trasferimento, ho inviato una domanda al sito di prenotazione per avere la conferma del wi-fi nella stanza come espressamente pubblicizzato, ma mi hanno risposto che il wi-fi non c'era perché stavano facendo dei lavori sulla linea...(si si...certo!), quindi ho dovuto togliere 3 ore di studio per cercarne uno senza questo problema ed alla fine, ne ho trovato uno, frequentato da russi ( pensavo fosse garanzia di qualitá...) e per lo stesso scrupolo ho inviato la stessa richiesta per assicurarmi sul wi-fi, ma anche dopo la seconda email non ho ricevuto risposta, quindi son partito per l'hotel pieno di speranze...e di timori...

Giá al mio arrivo, l'estetica dell'hotel non era come sul sito e piú che un luogo di villeggiatura, sembrava un accampamento profughi in fuga dalla guerra...e giá lí ho intuito che non sarebbe stata una giornata facile...

In reception c'erano 3 ragazzini che penso avessero avuto al massimo 18 anni, in infradito, che ogni 2 minuti, serenamente, sputavano per terra...

All'inizio mi dissero che non c'era una prenotazione a nome mio, nonostante avessi giá pagato e solo dopo mia insistenza hanno controllato e con una telefonata l'hanno trovata, peró volevano la stampata della prenotazione, nonostante sul sito ci fosse scritto che potevo farla vedere dal cellulare, ma io non avevo stampanti, tantomeno avevo voglia di cercarne una con 3 valigie sulle spalle e la temperatura di 30 gradi centigradi...quindi il meno scorbutico dei 3 mi ha invitato sul retro dove avevano l'ufficio (una sorta di magazzino con ogni genere di schifezza e rifiuto ovunque ed un computer dell'epoca del dominio portoghese, dal quale ho potuto collegarmi al mio account per stampare la prenotazione (operazione riuscita dopo 30 minuti data la lentezza della linea).
A quel punto, consegnai la prenotazione e chiesi giá la password del wi-fi, ma sto strafottente mi disse che funzionava solo in reception e che non c'era nelle stanze...
A quel punto ho cominciato ad alterarmi, facendo ben presente che senza wi-fi non potevo lavorare (fingendo di averne bisogno per lavoro come scritto anche nell'email) e dopo la mia minaccia di lasciare l'albergo mi ha dato magicamente la password...
Ma il peggio doveva ancora venire...
Il piú giovane di loro mi portó in una stanza al quinto piano, senza ascensore e quando aprí la porta fui travolto da un'ondata di odori di ogni tipo di muffa, fungo e batterio immaginabile, tanto che mi sarebbe stato impossibile entrarci e riuscire a sopravviverci piú di 1 minuto, soprattutto con la mia asma, non avrei superato la notte di sicuro e tralascio la sporcizia...
Ho rifiutato immediatamente la stanza e tornato in reception, mi hanno fatto accompagnare in un'altra stanza al piano terra, ma la situazione era la stessa...al che avevo giá deciso di andarmene, ma su insistenza di un superiore che si trovava lí mi hanno portato in un'altra stanza, sempre al piano terra, che in effetti non puzzava allo stesso modo, ma era comunque spettrale...
Ho deciso di farmi dare le chiavi ugualmente per potermi buttare a letto (vestito, per sicurezza) e riflettere sul da farsi, ma prima di consegnarmela, ho aspettato mezz'ora perché venisse pulita e preparata.
E volete vedere com'era questa stanza pulita e preparata, migliore delle altre? (immaginate com'era prima...e com'erano le altre)
Ecco a voi la bellezza di questa stanza da 40 euro a notte:








Tempo di fare qualche ricerca on line, di trovare un albergo di livello superiore(ormai li conoscevo tutti), prenotare, fare questo breve video...che ho ripreso in mano le valigie e sono andato in reception a salutare, fregandomene di ricevere indietro i soldi perché volevo solo andarmene al piú presto in un luogo che fosse almeno vivibile.
Nel nuovo hotel pagavo 55 euro a notte in offerta invece di 110 euro, quindi non poteva essere peggio di questo...



Preso il taxi in 20 minuti ho raggiunto Anjuna, poi Vagator (dove si trova l'hotel), ancora piú a nord ed appena arrivato ho notato una cosa: gli inservienti avevano le scarpe!!
Bene, di sicuro era un buon segno, mi hanno fatto subito accomodare nella mia stanza:
era una suite molto spaziosa con letto a baldacchino, ventilatori e aria condizionata perfettamente funzionanti, tavoli, sedie, poltrone, mobili, riviste, angolo del thé con tutto l'occorrente, tv satellitare, 3 ampie vetrate, bagno spazioso ed antibagno...e tutto era pulito!!


Ok...ce l'avevo fatta, ma tempo di buttarmi a letto suona il telefono...
Era la reception che mi convocava urgentemente...

Una volta lí mi hanno detto che il pagamento era stato bloccato da parte del sito di prenotazione, quindi se avessi voluto restare avrei dovuto pagare in contanti ogni notte.
Evito di entrare nel merito del perché e del "percome"...ma ho dovuto fare cosí.
Il lato positivo della faccenda é stato che sono stati bloccati tutti e 3 i pagamenti che avevo fatto on line, anche quelli per gli altri alberghi ed i soldi mi sono stati riaccreditati sul conto. Yess!!!

La notte ho dormito come un bambino e la mattina la colazione non era ottima come quella della scuola, ma l'ambiente era molto rilassante.
Era in una terrazza al coperto che dava sulla piscina da una parte e su un boschetto dall'altra.
Per 30 euro ho noleggiato uno scooter per tutti e 5 i giorni che sarei rimasto e con macchina fotografica sulle spalle ho cominciato a girare un po' nei dintorni.

Il primo giorno sono finito iu un piccolo porto di pescatori, ma verso mezzogiorno, quindi c'erano solo poche barche e qualche uccello che ne faceva la guardia...peró era affascinante la serenitá del luogo posizionato alla foce del fiume Chapora nell'Oceano, l'assenza di infrastrutture a parte un molo, un piazzale e nessun fabbricato...



Tempo di assaporare l'aria intensa ma fresca e rilassante, qualche scatto ed ho cambiato posto...
Arrivato ad un incrocio, a sinistra continuava la strada asfaltata(si fa per dire) mentre a destra cominciava una strada di terra rossa in salita che portava ad un cancello in metallo stile "manicomio anni 50", ma al di lá c'era solo un edificio abbandonato e recintato.
Fuori dal cancello c'erano un paio di scooters e quindi ho parcheggiato anche il mio ed ho continuato la salita a piedi lungo il perimetro dell'area recintata....

e dopo qualche decina di metri mi si é aperta la visuale ed ho visto le mura di un vecchio forte abbandonato...




Con la felicitá per la scoperta e la curiositá pronta ad essere soddisfatta, ho continuato a salire, come la temperatura che ormai raggiungeva i 33 Gradi C. e da subito mi sono accorto di uno strano uccellino verde che compiva piccoli voli per poi tornare al suo ramo...quindi mi sono avvicinato...e l'ho osservato per un po' ed ho notato che aveva qualcosa in bocca, allora ho provato a fotografarlo, ma non ho fatto in tempo a mettere a fuoco...
fortunatamente, come spesso faccio, appena inquadro, scatto per non perdere il momento, poi sistemo, mi avvicino e cerco di ottenere lo scatto migliore, ma in questo caso, non ho avuto il tempo...ma é bastato per vedere che...


...in bocca aveva un'ape!
Sí, proprio un ape!
Non avendo mai visto un uccello mangiare api, quindi poi ho cercato su internet scrivendo "uccello mangia api" ed é uscito proprio il "Gruccione mangia api".
Ho letto anche che lo considerano come un flagello per l'umanitá, proprio perché, mangiando le api, che sono alla base della catena alimentare, potrebbero creare grossi problemi...


Ma secondo me...l'unico flagello per l'umanitá e non solo, é proprio l'uomo...ma non é il momento di affrontare questo discorso...andiamo avanti.

Ecco un segnale che siamo in un luogo importante...anche se ho fatto fatica a capire cosa fosse...poi ho letto il cartello...un baracchino!!
Eccolo...



Questi sono gli ambulanti che ci sono qui...anche se a quest'ora era chiuso...probabilmente piu' tardi diventerá un fornitissimo punto di ristoro:)


Dopo qualche passo mi sono accorto di un paio di acquile che si lasciavano cullare dalla corrente che andava verso il mare rimanendo quasi immobili a pochi metri da me...
Poco piú in su eccone altre due, poi ancora un'altra finché sono arrivato a contarne almeno 20.
Credo di essere stato almeno 1 ora ad osservare questi splendidi rapaci danzare sulla mia testa...



Ma eccomi all'interno del Forte attraverso una piccola, ma emozionante porta ad arco...



Un altro uccello rapí il mio sguardo...
Era tutto nero, fermo sopra le mura di cinta affianco all'entrata, quasi come una sentinella, che guardava l'orizzonte per avvistare le persone che arrivavano e quando mi avvicinavo scompariva dietro la muraglia per poi ricomparire qualche metro piú in lá, come se avesse paura, ma non potesse abbandonare la postazione...é stato divertente:)



Lí ho incontrato un fotografo portoghese che mi ha svelato il nome del luogo: Chapora Fort (dal nome del fiume), costruito attorno al 1600 dai portoghesi.
Era un cerchio enorme di circa 200 metri di diametro ed all'interno non c'era nulla a parte una sorta di piedistallo nel mezzo, che non ho capito cosa fosse, forse era dove andava issato il vessillo.
L'interno delle mura era un piano sconnesso fatto di terra ricoperta da sterpaglie ed enormi rocce nere, presumibilmente era la naturale conformazione della collina.


Ho cominciato a seguire il perimetro delle mura in senso antiorario partendo dall'ingresso principale a volta che dava sull'entroterra ed il bello di questa lenta passeggiata é stato il vedere, ad ogni passo, un diverso paesaggio, diversi incontri e diverse emozioni.
Pochi passi e mi sono trovato di fronte all'albero "delle aquile".

Ci saranno state almeno 15 aquile, ma appena me ne sono accorto, loro hanno fatto lo stesso e sono volate via...


Poco dopo ho incontrato il fotografo portoghese, che mi ha raccontato un po' di storia del Forte e mi ha detto che ce ne doveva essere stato un'altro, un po' piú in basso nella parte verso l'oceano...quindi piú avanti lo scopriró...
Nel frattempo mi si é avvicinato un cane, il "guardiano del forte", uno dei tanti randagi che si vedono normalmente lungo le strade, ma questo é stato l'unico a scegliere di salire la collina per vivere in questo posto meraviglioso.



Qualche carezza, un biscotto che avevo nello zaino e mi ha fatto compagnia, quasi da guida, per un pó, mostrandomi anche un sentiero per uscire dal Forte, ma che portava in zone non percorribili...
Proseguendo, ho cominciato a notare che tra le sterpaglie, un po' di vita c'era, quindi mi sono messo a scrutare a caccia di qualche insetto interessante da fotografare, tra farfalle, ragnetti e libellule e mi é capitato di vedere un'ape bianca,gialla e verde...molto strana, ma appena ho provato a fotografarla se ne é andata, quindi mi é rimasto solo un ricordo sfocato...


Tante le farfalle di tutti i colori, ma si posavano difficilmente dato l'enorme caldo e nessuna ombra.



La quete e la bellezza del luogo era una romantica location per le coppiette innamorate, infatti ogni tanto ne trovavo qualcuna infrattata dietro alle mura o in qualche punto suggestivo..provocandomi il solito desiderio mai soddisfatto di vivere quelle emozioni con qualcuno da amare...

Ma eccomi dalla parte opposta.
C'é una porticina stretta dal lato della collina che porta al mare..e dall'interno si vede una splendida visuale, una stradina sterrata di circa 300 metri che giunge al punto piú vicino all'incrocio tra il fiume e l'oceano...
Mi avvicino alla porticina per uscire e cominciare a scendere e sará stato lo sforzo tra salita e camminata, i miei problemi di colite o il fatto che non ci fosse nessuno nei paraggi, ma mi sono lasciato andare ad un "Do di retto" liberatorio e sgonfiante, quindi ho fatto un passo per attraversare la porticina e...li' dietro c'era l'ennesima coppia di fidanzati...che spero fossero troppo presi a scambiarsi effusioni, perché non ho avuto neanche il coraggio di guardarli eheh...
E vabbé, allegriaaaaa

Ho cominciato la discesa sempre guardandomi bene attorno perché non c'era nessuno attorno ed il tipo di terreno sembrava ideale per i serpenti e non avrei mai voluto pestarne qualcuno...

Il caldo era potente, ma l'arietta che tirava non faceva neanche sudare.
Arrivato sul punto piú estremo, dove avrebbe dovuto essere il fortino piú piccolo, c'era solo una roccia ed un altro piedistallo. Probabilmente, se c'era stato un fortino é stato distrutto.
Di sicuro, da lí, la vista era mozzafiato.
Alle spalle la collina con le mura del forte, a destra la foce del fiume che entrava nell'oceano e si notavano le increspature dello scontro delle due correnti ed a sinistra la lunga e popolata spiaggia che si estendeva verso Sud, il tutto nel solo rumore del vento che si alternava da orecchio ad orecchio a seconda del mio sguardo.



Quando ad un certo punto...ho sentito un rumore sinistro provenire dalla fitta vegetazione appena sotto di me, quindi ho smesso di respirare per concentrarmi aprendo bene le orecchie e dopo qualche secondo...uno, due...tre grugniti...penso di cinghiale o comunque qualcosa di simile...ma ero abbastanza tranquillo perché io ero qualche metro al di sopra, protetto dalle rocce...ma ho voluto seguire il rumore per la mia solita curiositá esplorativa e sembrava che si avvicinasse sempre di piú...finché mi sono accorto di un sentiero che usciva proprio dalle sterpaglie dalle quali proveniva...
Mi son sentito spacciato...se fosse uscito un cinghiale...ero da solo a 300 metri di salita per arrivare all'interno del Forte, quindi ho cominciato immediatamente a camminare molto rapidamente continuando, con la coda dell'occhio, a puntare quei cespugli col timore che potesse uscire qualcosa di piu' veloce ed aggressivo di me...ma per fortuna é andata bene :)

Tornato in cima alla collina avevo finito le riserve d'acqua e quasi come un dono dal cielo, ecco comparire un ambulante che vendeva bibite fresche.
Non pensate ad un "piadinaro" o ad un camioncino, ma era solamente un uomo, sulla cinquantina, sandali pantaloni sgualciti e camicia aperta con un frigo da campeggio in spalla che vendeva monodosi di acqua, coca-cola, aranciata e succo al mango all'equivalente di 50 centesimi di euro.
Ovviamente mi son preso il succo al Mango che ho scoperto in India ed é diventata la mia bevanda preferita.



Iniziato il ritorno ho ritrovato "il guardiano" del Forte che riposava all'ombra delle mura dato che erano ormai le 14:30, non girava piú aria e la temperatura era diventata insopportabile e pensando al fatto che non avesse un padrone, gli ho lasciato parte del mio succo che ha decisamente gradito prima di riporre la testa a terra.

Non avevo pensato al fatto che fosse il mio primo sole e che fossero state le ore piú calde della giornata, senza berretto o protezione solare, ma ormai mi ero bruciacchiato per bene e lo sentivo, quindi son tornato in albergo a fare la doccia prima di cospargermi di crema dopo sole.

Cena in camera, tv indiana e un occhio alle foto della giornata poi in bagno a lavarmi i denti ed ad un certo punto, attraverso lo specchio ho notato qualcosa sul soffitto sopra la mia testa, mi sono girato immediatamente e c'era un grosso ragno nero che mi osservava...
Ho provato ad avvicinarmi ed in un istante si é alzato sulle zampe ed ha percorso tutto il soffitto ad una velocitá assurda, mai visto una cosa del genere, sembrava una macchinina della pista che avevo da bambino...facevo fatica a seguirlo con gli occhi, poi assumeva una posizione strana, sembrava quasi che saltasse anche se era a testa in giú e non mi ha per nulla rasserenato.
Non volevo ammazzarlo perché non riesco a togliere la vita ad un essere vivente, volontariamente, allora ho cercato di disarmarlo buttandogli addosso dell'acqua, ma era talmente veloce che dopo aver inondato il bagno, si é nascosto in una fessura nell'intercapedine della porta e l'ho perso di vista...
Ho chiuso la porta dell'antibagno, ma quella notte ho avuto difficoltá a dormire temendo la vendetta del ragno saltellante...

.....continua...
JANY F. GIOVANNINETTI

Personal Facebook: Jany Federico Giovanninetti Portfolio: Jany F. Giovanninetti

FINE QUINTA PARTE

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